Novel food

Novel food: cosa sono e dove trovarli

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I novel food (nuovi alimenti): cosa sono e dove potete trovarli? Innanzitutto, partiamo dalla loro definizione, per comprendere appieno ciò di cui stiamo parlando.

Novel food: cosa sono

I novel food fanno riferimento ai nuovi alimenti o nuovi ingredienti alimentari, disciplinati dalla legislazione alimentare comunitaria con il Regolamento (CE) 258/97.

In sintesi, sono tutti quei prodotti e quelle sostanze alimentari per i quali non è dimostrabile un consumo “significativo” al 15 maggio 1997 all’interno dell’Unione Europea (UE), data di entrata in vigore del primo regolamento sui nuovi prodotti alimentari.

I “novel food” possono essere alimenti innovativi di nuova concezione e prodotti utilizzando nuove tecnologie e processi di produzione, nonché alimenti che sono o sono stati tendenzialmente consumati fuori dell’UE.

Principali esempi di nuovi alimenti

Tra gli esempi principali di nuovi alimenti, possiamo trovare le fonti di vitamina K (menachinone) oppure estratti da alimenti esistenti (olio di krill antartico ricco di fosfolipidi di Euphausia superba), prodotti agricoli di paesi terzi o alimenti derivati ​​da nuove produzioni (alimenti trattati con raggi UV-C).

Tra questi esempi, vi sono dei prodotti altamente consigliati e dalle eccezionali doti. Per esempio, la vitamina K ha numerose proprietà benefiche e, in particolare, agisce positivamente a livello cardiovascolare e osseo.

Questo tipo di vitamina previene le comuni patologie a carico del cuore proprio perché riduce notevolmente gli accumuli di calcio a livello arterioso.

Ma i suoi benefici non terminano qui. La vitamina K aiuta anche a prevenire anticipatamente il rischio di osteoporosi e favorisce la produzione di osteocalcina, che rende lo scheletro – per questo motivo – più forte, resistente ed elastico.

Ottimo anche il beneficio a carico dei denti, migliorando la salute della vostra bocca e prevenendo l’esordio di carie e riducendo la sensibilità dentale. La vitamina K agisce anche dal punto di vista antinfiammatorio ed ha un’azione antiossidante, che previene le rughe e contrasta l’invecchiamento cellulare messo in modo dai radicali liberi.

L’olio di krill antartico è ricco di Omega 3, colina, preziosi antiossidanti, fosfatidilcolina e astaxantina. Meglio conosciuto come “cibo balena”, ha una consistenza oleosa che si ricava da minuscoli invertebrati marini, che ricordano molto dei piccoli gambetti, che si trovano nelle profondità delle acque fredde dell’Antartide.

Il suo valore benefico non è quasi quantificabile essendo costituito da acidi grassi essenziali, colina, vitamina A (o retinolo), vitamina E (o tocoferolo), fosfatidilcolina e astaxantina.

L’olio di krill aiuta a proteggere cuore e vasi sanguigni, dona sollievo ai dolori articolari, contrasta le infiammazioni, migliora la salute degli occhi, riduce i sintomi della sindrome premestruale, rinforza le ossa, protegge il cervello dall’invecchiamento molecolare, migliora il tono della pelle, favorisce la cicatrizzazione di ferite e aiuta gli sportivi riducendo il rischio di lesioni muscolari.

Tra i nostri esempi, anche i cibi trattati con raggi UV-C. Questo tipo di applicazione elimina E. coli, Salmonella, Listeria e altri agenti patogeni di origine alimentare. Inoltre, per merito di questo trattamento si allunga di molto la conservazione di alimenti e bevande di uso comune.

Quando si possono utilizzare i novel food?

I novel food, prima di essere commercializzati devono ricevere il via libera dell’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare). Ma come avviene questo tipo di approvazione? Il processo di verifica di questi alimenti richiede una serie di passaggi fondamentali: l’alimento presentato non deve essere tossico (e, in casi particolari, saranno fissate delle soglie limite per la sua assunzione), deve essere etichettato in modo corretto (soprattutto se sostituisce un alimento già esistente in commercio). In ultimo, dal punto di vista nutrizionale non deve essere svantaggioso per l’organismo dopo la sua assunzione.

Alimenti a base di insetti

Insetti commestibili, tarme della farina
Insetti commestibili, tarme della farina – Pixabay

Tra i novel food più particolari e innovativi, proprio quelli a base di insetti. Il loro utilizzo per scopi prettamente alimentari, di norma sarebbe consentito pure in Europa. Ciò accade già da tempo in numerosi Paesi dell’Asia, dell’Africa e del Sud America.

Naturalmente prima di metterli in commercio occorre dimostrare la loro sicurezza. Per questo sono previste particolari analisi chimiche e prove tossicologiche per evitare tutti i possibili rischi per la salute.

“Per mettere a punto tutte le certificazioni richieste servono quasi 100mila euro – afferma Luigi Ruggeri, che nel bolognese alleva insetti per la lotta biologica e a scopo zootecnico così come si legge su Il Fatto Alimentare –. Il nostro allevamento ha tutte le autorizzazioni sanitarie, ma manca ancora l’ultimo passaggio: il benestare per il consumo umano. La Fao sostiene il consumo di insetti edibili come alternativa sostenibile alla carne, ma l’iter dei permessi al momento è bloccato. Non credo che chi ha introdotto in Europa i kiwi o gli anacardi abbia dovuto affrontare un iter burocratico di questo tipo”.

Burocrazia e autorizzazioni

La situazione, dal punto di vista burocratico appare particolarmente singolare. Infatti, la bava di lumaca è utilizzata come alimento ancor prima del 1997 essendo l’ingrediente principale di molti sciroppi utilizzati per curare la tosse.

Questi prodotti però, non rientrano ufficialmente nella categoria farmaci ma vengono considerati degli integratori alimentari (approvati e riconosciuti dal Ministero della Salute).

E’ possibile che nel caso delle lumache venga considerato in questa maniera in quanto utilizzate da tempo dal punto di vista alimentare per pietanze prelibate da portare sulle nostre tavole.

Tuttavia, tra il 2021 e il 2022, sono state autorizzate come novel food le prime tre specie di insetti. Tra queste citiamo: Tenebrio molitor (dried yellow mealworm, tarme della farina), Locusta migratoria e Acheta domesticus (house cricket).

Attualmente l’EFSA sta valutando la sicurezza di altri sette insetti che presto potrebbero unirsi alle precedenti autorizzazioni.

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