Carne Sintetica, fonte foto Bigstock

Carne sintetica: ok alla vendita in un altro Paese nel mondo, la posizione dell’Ue

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L’obiettivo principale della carne sintetica è quello di ridurre l’impatto ambientale, migliorare il benessere degli animali e rispondere alla crescente domanda di proteine nel mondo. Tuttavia, al momento, è in corso un dibattito accesissimo sull’opportunità di introdurre o meno questo nuovo prodotto alimentare sul mercato, alla luce dei dubbi degli esperti.

La carne sintetica o ‘coltivata’ rappresenta una potenziale rivoluzione nel settore alimentare. Non solo offre una possibile soluzione ai problemi etici associati all’allevamento di animali per la produzione di carne, ma potrebbe anche avere un impatto significativo sulla sostenibilità ambientale. Tuttavia, come con qualsiasi nuova tecnologia, ci sono ancora molte domande alle quali rispondere e problemi da risolvere prima che possa essere adottata su larga scala.

Carne sintetica: ok alla vendita in Israele

Carne Sintetica, fonte foto Bigstock
Lab grown meat alternatives concept, Various laboratory grown meat types red and white meat with microscope, laboratory accessories, measuring utensils

Arriva dall’Israele una decisione unica al mondo: all’inizio di gennaio del 2024, il Ministero della Salute israeliano ha approvato la vendita al pubblico della carne coltivata dalle cellule bovine. Stando ai media locali, l’autorizzazione riguarderebbe il prodotto realizzato da Aleph Farms, una start up di Rehovot.

Tale autorizzazione, secondo il Dicastero, sarebbe giunta “in considerazione della crescente domanda globale di proteine e dell’importanza di produrre prodotti di origine non vivente” come “fonti alimentari alternative”.

Non si tratta del primo Paese al mondo in assoluto a dare il suo ok alla vendita di carne sintetica, in quando già Usa e Singapore avevano dato il loro via libera solo in riferimento alla carne coltivata di pollo.

L’ok di Israele alla carne sintetica di manzo rappresenta un altro evento storico, poiché la tecnica impiegata da Aleph Farms nella coltivazione della carne rappresenta una vera e propria svolta.

L’approccio si fonda sull’utilizzo di cellule animali alimentate e sviluppate in un biorreattore, eliminando la necessità di sacrificare gli animali ed evitando così la macellazione. Nonostante questo metodo sia sia laborioso che oneroso, soprattutto quando si tratta di produrre quantità significative per formare un intero pezzo di carne, le sue conseguenze etiche ed ambientali sono di vasta portata.

Ue, Italia e altri undici dicono ‘no’

Carne sintetica, fonte foto Bigstock
Scientist holding Petri dish with minced cultured meat in laboratory, closeup

Qual è la posizione dell’Unione Europea rispetto alla carne sintetica? Finora l’Italia era stata vista come uno dei pochi Paesi isolati in Europa, ma la verità sarebbe ben diversa. Un asse di ben dodici Paesi ha chiesto all’Ue ulteriori indagini sulla sicurezza della carne coltivata, prima che qualsiasi istituzione comunitaria prenda decisioni sul tema.

Alla guida di questo asse ci sono Italia, Francia ed Austria, ma a questi tre Paesi si sono uniti anche altri 9 Paesi: Repubblica Ceca, Cipro, Grecia, Ungheria, Lussemburgo, Lituania, Malta, Romania e Slovacchia.

Nella nota congiunta inviata a Bruxelles, Roma, Parigi e Vienna considerano la carne coltivata in laboratorio “una minaccia” ai “metodi di produzione alimentare genuina che sono al centro del modello agricolo europeo”. Al tempo stesso hanno messo in guardia da “nuove pratiche” che “includono la produzione di carne con la tecnologia delle cellule staminali, che richiede tessuti di animali vivi”.

Nel documento redatto dai dodici Paesi dell’Ue viene ribadita la presenza di molte questioni ancora aperte rispetto alla carne sintetica e viene chiesto che “prima di qualsiasi autorizzazione” al commercio, la Commissione europea lanci “una vera e propria consultazione pubblica sulla carne coltivata in laboratorio” e conduca una “valutazione d’impatto completa e basata sui fatti”.

Come ribadito dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, a margine del Consiglio Agrifish a Bruxelles del 23 gennaio 2024, nel documento “c’è scritto con chiarezza che la carne coltivata, sempre che si possa chiamare carne, è un potenziale pericolo per l’Europa, da tanti punti di vista: forse quello sanitario, forse quello ambientale, forse quello etico”.

L’auspicio dei firmatari è quello di poter contare su un approccio “trasparente, scientifico e globale per valutare lo sviluppo della produzione di carne basata su cellule artificiali”.

I dubbi degli esperti e i rischi teorici della carne coltivata

Non tutti gli esperti si sono detti concordi con l’introduzione della carne coltivata in laboratorio. Il dottor Antonio Gasbarrini, professore Ordinario di Medicina interna all’Università Cattolica del Sacro Cuore e Direttore del Cemad del Policlinico Gemelli è tra le voci allarmate.

“Chiamarla ‘carne coltivata’ è un errore scientifico enorme. Non è carne coltiva questa: sono cellule isolate da una biopsia muscolare che vengono messe in vitro e fatte crescere”, ha commentato durante un suo intervento davanti al pubblico di Coldiretti.

L’esperto ha sottolineato come Fao e Oms abbiano scritto un documento di 140 pagina sulle incognite legate all’argomento, sottolineando la presenza di possibili e numerosi rischi teorici. “Noi cosa ne sappiamo se chi mangia quella roba in futuro svilupperà più diabete? La tossicità non si valuta in una piastra di coltura. La genotoxicity, il rischio di sviluppare tumori, ci vogliono anni per studiarlo”, ha commentato il professor Gasbarrini.

Carne sintetica: cos’è e come si ottiene

Carne sintetica, fonte foto: BigStock
Vet doctor demonstrates fake meat in petri dish. Photo from food safety control laboratory. Lab grown meat in petri dish glassware. Artificial pork inside petri dish and tubes. Synthetic products.

La carne sintetica, spesso chiamata anche carne coltivata, è un prodotto alimentare che sta rivoluzionando il settore alimentare. Ma cosa è esattamente e come viene prodotta? Nonostante il nome, questo alimento non è affatto “sintetico” nel senso tradizionale del termine.

Piuttosto, è un prodotto proteico ottenuto attraverso un processo di coltivazione in vitro di cellule staminali animali che vengono estratte attraverso una biopsia da animali come polli o bovini e fatte crescere su un terreno ricco di nutrienti all’interno di bioreattori, ambienti controllati dedicati a questo scopo.

Dopo la crescita, queste cellule staminali, che all’inizio non presentavano alcuna specializzazione, si differenziano e si assemblano per formare i tessuti che danno origine al prodotto desiderato. In pratica, si riproduce in laboratorio ciò che avviene in natura: carne a tutti gli effetti.

Le fasi di realizzazione

Il processo di produzione della carne sintetica, noto come coltura cellulare, inizia con l’estrazione delle cellule staminali da un animale vivo o dalla sua carne fresca. Queste cellule vengono poi lasciate crescere in soluzioni nutritive, senza l’uso di antibiotici o prodotti simili.

Le cellule staminali vengono “coltivate” e “nutrite” per simulare i processi biologici tipici degli organismi viventi. Dopo aver eliminato i liquidi prodotti, ciò che si è ottenuto, del tutto simile alle fibre del muscolo degli animali reali, viene lavorato.

La carne sintetica, infine, può essere modellata, trattata e cucinata per ottenere il prodotto finale che somiglia alla carne tradizionale sia dal punto di vista del gusto che della consistenza, il tutto attraverso tecniche di compattazione in sottovuoto. Il risultato finale è un prodotto che assomiglia molto alla carne convenzionale, ma che è stato prodotto in modo completamente diverso.

Si tratta chiaramente di un approccio innovativo che cerca di fornire una fonte di proteine ​​animali senza dover necessariamente sacrificare animali vivi.

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